lunedì 29 settembre 2014

Barzelletta - Turista francese dal Fruttivendolo


Turista francese dal Fruttivendolo



Un turista francese indicando delle noci esposte chiede: "Comment s'appellent-ils?" 
(Come si chiamano?)
Fruttivendolo: "Se pelen no, se schiscen.
(Non si pelano, si schiacciano.)
Turista: "Comment?" 
(Come?)
Fruttivendolo: "Coi man, coi pé, 'me te voeuret!" 
(Con le mani, coi piedi, come vuoi!)
Turista: "Je ne comprends pas..." 
(Non capisco...)
Fruttivendolo "Se te voeuret minga comprài, lassa pur stà!" 
(Se non vuoi comprarle, lascia stare!)

Modi di dire - Quand gh'è scappaa el porscell, sarren el stabiell

Maiali in fuga
Quand gh'è scappaa el porscell, sarren el stabiell


Traduzione:

Quando è scappato il maiale, chiudono il porcile

Significato:

Si usa in situazioni in cui si sottolineano rimedi presi troppo tardi

domenica 28 settembre 2014

Canzone - Semper Mi... Che Rogna!

Semper Mi... Che Rogna! 




Tognella

Una simpatica canzone in dialetto milanese di Armando Russo (in arte il Tognella) e Alberto Rossetti!
Una canzone molto divertente!



Pietanze - Insalata di Nervetti


"INSALATA DI NERVETTI"



I nervetti sono le cartilagini del ginocchio e dello stinco del vitello lessato a lungo, in ristretto, tanto da staccarsi da soli. A Milano vengono preparati tradizionalmente in insalata. Messi in una tazza con un peso sopra diventano, a freddo, una massa unica che si affetta sottilmente, si condisce con cipolline tagliate sottili, messe preventivamente per mezz'ora in acqua fredda per perdere l'afrore, succo di limone o aceto, poco olio e prezzemolo trito, con una puntina di aglio.
Il nome nervetto deriva dalla parola dialettale nervitt, che in lombardo significa tendini. In passato i nervetti erano uno dei piatti serviti nelle osterie per accompagnare la mescita al bianco, quale antipasto tipico della tradizione popolare milanese.

Preparazione per 4/6 persone:

  • 1 "mattonella" di nervetti da 500 gr circa (reperibile nelle salumerie e supermercati)
  • 1 scatola di fagioli borlotti da 400 gr circa
  • 1 cipolla
  • prezzemolo
  • aceto
  • sale
  • olio extra vergine di oliva

La ricetta originale vuole che le cartilagini del ginocchio e dello stinco del vitello vengano lessate a lungo, tanto da staccarsi da sole. Fortunatamente, ormai da molti anni, vengono venduti già cotti e pressati.
Mettere una cipolla in acqua fredda per non meno di mezz'ora e, nel frattempo, tagliare la "mattonella" di nervetti (fredda di frigorifero) a fettine sottili e poi tagliare le fettine ancora a metà. Una volta tagliati tutti metterli in una insalatiera capiente.
Mettere i fagioli borlotti in un colapasta e risciacquarli bene, una volta scolati travasarli nell'insalatiera con i nervetti.
Tagliare molto sottilmente la cipolla e anche il prezzemolo, mettere nell'insalatiera quindi salare il tutto, condire con aceto e olio extra vergine di oliva.
Se consumati dopo alcune ore dalla preparazione, sono ancora più buoni.

Barzelletta - Vecchietta e stadio

Una vecchietta cammina per strada trascinando due enormi borse di plastica . Una delle borse ha un buco e ogni tanto esce un biglietto da 20 euro. 
Vedendo ciò un poliziotto ferma la vecchietta e le dice: "Signora, dalla sua borsa escono dei biglietti da 20 euro!"
Lei : "Oh, grazie d’avem avisà! Torni indree a tirai sü!"
"Un momento – dice il poliziotto – lei dove ha trovato tutti questi soldi? Li ha rubati?"
"No – dice la vecchietta – gh’el spieghi! El terrèn de drè a la mia cà el confina cunt el parchegg del camp del balòn e tütt i volt che gh’è una partida i tifùs vègnen a pissà prima de andà dènter a vidè la partida o quand vègnen foeura. Se mètten davanti ai piant che dann su la mia cà e pìssen sui me fior. Inscì mi sto de drè ai piant cunt in man una fòrbis e tutt i vòlt che vün el pissa mi ghe disi : Damm vint euro o t’el taj via!”
"Buona idea – dice il poliziotto riprendendo a camminare - e buona fortuna!”
Cammina ma poi si ferma di scatto, si gira e domanda ancora alla vecchietta :”Ma scusi e nell’altra borsa? Che cos’ha nell’altra borsa?"
"Eh me car fioeu – risponde la vecchietta – minga tütti pàghen!”….

Poesia - SPAZZACAMIN

Spazzacamin"SPAZZACAMIN"

Eccol lì, lì el spazzacamin,
negher comè 'l ciappin,

cont in spalla el sacchett
e con dedrèe la raspa e el scoinett!

Adess l'è deventaa 'na raritaa
perché i termosifôn
l'hann squas mettùu in pensiôn.
Ma on quaj vun l'è restaa;
l'incòntrom anmò incoeu
quell càr spazzacamin, quel poerett
ch'èmm comenciaa a cognoss sui paginett
di primm liber de scòla, e a nûm fioeu
oh come el me piasêva...;
che ben ghe se vorêva !

El nost spazzacamin quanti memòri
el n'ha lassaa, e n'èmm sentii de stòri
su sto bagàj che 'l se vedeva in crùsc
sui basej d'ona gêsa o coi pescitt
a moeuj in del patùsc
o a boffass sui manitt
sgônfi del gêl, o col tocchel de pan
strengiùu in di man...

Se anca el progress che incoeu l'ha spazzaa via
i caminòni con i sò barnasc
el spazzarà anca tì, la poesia
de sto poer passarin quattaa de strasc
la ne cantarà semper sui nost tècc
quand vègnen i primm frècc...

Quand la campanna de Natâl la sonna
e tornen in la ment
i esempi de la nonna,
quell tò faccin gelaa e magnanent
el torna sempr anch lù, el ne porta in stràda
e sott a 'na fioccàda
sentom el tò vosìn
ch'el diss: Spazzacamin...Spazzacamin!


GIORGIO BOLZA


Traduzione:

"SPAZZACAMINO"

Eccolo lì, lo spazzacamino,
nero come il diavolo,
con in spalla sacchetto
e con dietro la raspa e lo scopino !

Adesso è diventato una rarità
perché i termosifoni
lo hanno quasi messo in pensione.
Ma qualcuno è rimasto ;
lo incontriamo anche oggi
quel caro spazzacamino, quel poveretto
che abbiamo incominciato a conoscere sulle paginette
dei primi libri di scuola, e a noi bambini
oh come piaceva...;
che bene gli si voleva !

Il nostro spazzacamino quante memorie
ci ha lasciato, e ne abbiamo sentite di storie
su questo bambino che si vedeva accovacciato
sui gradini di una chiesa o coi piedini
a mollo nel sudicio
o a soffiarsi sulle manine
gonfie di gelo, o col pezzetto di pane
stretto nelle mani...

Se anche il progresso che oggi ha spazzato via
i camini con le sue palette
spazzerà via anche te, la poesia
di questo povero uccellino coperto di stracci
canterà sempre sui nostri tetti
quando verranno i primi freddi...

Quando la campana del Natale suona
e tornano alla mente
gli esempi della nonna,
quel tuo visino gelato e annerito
torna sempre anche lui, ci porta in strada
e sotto una nevicata
sentiamo il tuo vocino
che dice: Spazzacamino... Spazzacamino!

Barzelletta - Gommista


Prima notte di nozze.

Lui le chiede di spogliarsi e lei si spoglia completamente. 
Le prende la mano, la porta in bagno, riempie la vasca e le chiede di entrare. 
Una volta dentro, le chiede di trattenere il respiro, le mette una mano sulla testa e la spinge sott'acqua per quindici secondi. 

Poi la tira su e dice : “ Tütt a pòst! Tütt regolar! Te se’ vergin! Te ‘l se’, mi prima fasevi el gommista!” …..




sabato 27 settembre 2014

KEEP CALM - GHE PENSI MI


KEEP CALM - GHE PENSI MI


Curiosità - Il significato della parola "PIRLA"


Il significato della parola "PIRLA"

Una semplice parolina di cinque lettere, in uso da sempre nel milanese ed in Lombardia, estesosi poi a tutta l'Italia Settentrionale. 
E' l'epiteto con cui il popolo Lombardo definisce lo stupido, lo sciocco, l'inetto.
Ma il significato reale del termine può essere sicuramente definito come "pirla" colui che gira a vuoto.
Per capire questo bisogna conoscere l'origine del termine (dal verbo "pirlare", cioè gironzolare senza scopo) che nasce da un giocattolino, la trottola, in voga in passato a Milano. Il gioco consisteva nel legare una corda ad un oggetto tondo ed appuntito. Tirando la corda, bisognava farlo volteggiare il più a lungo possibile. In milanese si diceva "farlo pirlare", ovvero girare.
Il termine "pirla" inserito nella filosofia di vita del popolo Lombardo è dunque colui che, invece di operare fattivamente e concretamente nella realtà, gira a vuoto intorno a se stesso ed alle proprie idee astratte, completamente privo di ogni nesso, contatto e conoscenza del mondo reale. Oggi il termine è utilizzato anche come insulto. Il suo vezzeggiativo è "pirlèta" (in dialetto), termine un po' meno drastico, leggermente commiserevole con il significato più che altro di ingenuotto. Il suo maggiorativo, "pirlòn", ha un significato analogo a pirla ma meno incisivo e anche affettuoso. Dire o fare "pirlate" è analogo a dire o fare cose poco intelligenti.

Filastrocca - ZIN ZETTA


"ZIN ZETTA"

Zin zetta forbesetta,

cinq quattrin fala molà,


salta foeùra el soldarell


soldarell l'è dree a disnà,


ciappa el legn e fall saltà,


fall saltà in d'ona manera


el gallètt in capponera,


l'òmm de preia, l'òmm de sass


el coìn del remolass.

Barzelletta - Vecchietto di Milano in Inghilterra

Un vecchietto di Milano va in vacanza in Inghilterra.
Quando torna a casa, per prima cosa va al bar a trovare i suoi compagni di "bianchino" e quelli, si rivolgono al lui dicendo: 

Ue, Giuan, alura? Me l'è 'nda' in Inghiltera? L'è bela?” 

Lui, piuttosto mesto risponde: “E, varda, per ess bela l'è propri bela!” 

Ma l'è mpu' strana: I pulman, quei alt, ia ciamen bas, i stradun quei laarch ia ciamen strit, i cavai i ciamen ors, el frech el ciamen cold, i don ia ciamen uomen...Poi, giri l'angul, vedi 'na biunduna e la ma fa : LAV MI". 

E ti ste fa’? 

"E e mi gu fa: MA LAVES IN DE PER TI, VUNCIUNA D'UN’ INGLESA!"


venerdì 26 settembre 2014

Modo di dire - L'E' VEGNÜ GIO' CUNT LA PIENA

L'E' VEGNÜ GIO' CUNT LA PIENA 


Traduzione:

E' venuto giù con la piena 

Significato:

Una persona che appare "fuori luogo" in un determinato contesto.

Proverbio - A MILÁN ANCA I MURÓN FAN L'ÜGA

A MILÁN ANCA I MURÓN FAN L'ÜGA 

Traduzione:

A Milano anche i gelsi fanno l'uva.

Significato:

Milano è la città dalle mille opportunità dove ogni cosa è possibile.

Poesia - LA STRADA DE LA PAŞ

"LA STRADA DE LA PAŞ"

Se sa che l’òmm, dal temp antigh de Adamm,
de quand l’è ben nassuu sto “bell” mondàsc
(che ‘l par ‘na vera gabbia de mattàsc)
per via de l’egòismo e de la famm

no ‘l fa de bon, ‘me i besti pussee gramm,
che fregasciass cornàd in del bottàsc,
fin quand el se riduss consciaa ‘me on stràsc
onc e bisonc de mett in del letamm.

Ma col progrèss che ‘l bagna a tucc el nas
in mezz al ciar preziös de civiltaa,
l’è l’ora de distrugg tutt’i cannon

per fa trionfà ‘I princìpi de reson
de la giustizia e ‘l coeur, l’umanitaa,
col ben d’amor per mett el mond in pas

(ALVARO CASARTELLI)

Proverbio - PER CONOSS ON ÒMM

PER CONOSS ON ÒMM TE GHÉ DE MANGIAGH INSÉMMA TRENTA SACCHÉTT DE SAA

Traduzione: 

Per conoscere un uomo devi mangiarci assieme trenta sacchetti di sale.

Significato:

Per conoscere un uomo occorre una lunga frequentazione.