Visualizzazione post con etichetta Curiosità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Curiosità. Mostra tutti i post

mercoledì 19 febbraio 2020

Barbapedana

Con Barbapedana si indica una figura tipica della tradizione popolare milanese. Tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX, il Barbapedana era un musicista di strada che girava per le osterie e intratteneva i commensali con canzoni popolari e filastrocche.
Il termine Barbapedana ha origine incerta, ma sembra fosse in uso già nel XVII secolo, anche se con diverso significato. Compare, infatti, nel Barone di Birbanza, un'opera di Carlo Maria Maggi, e stava a indicare dei giovani spavaldi, che seguendo la moda dell'epoca portavano la cappa a far bandiera sulla spada.
Il più famoso tra questo genere di artisti, e il primo ad adottare il nome d'arte di Barbapedana, fu Enrico Molaschi, la cui maestria nel suonare la chitarra gli valse la citazione in uno scritto di Arrigo Boito e un'esibizione di fronte alla Regina Margherita di Savoia alla Villa Reale di Monza. L'abbigliamento con cui si presentava nelle sue esibizioni, diventato iconografico, comprendeva una lunga zimarra e un cappello a cilindro di feltro, nel cui nastro era infilata una penna di gallo o una coda di scoiattolo. La sua chitarra è conservata nel Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano (numero 54 del catalogo).

Acquista il libro Barbapedana. El gh'aveva on gilé. Dizionario del gergo milanese e lombardo Bellissimo libro sulla storia del dialetto milanese. Divertente e simpatico, con tanti aneddoti milanesi.

Enrico Molaschi, detto el Barbapedana, noto cantastorie e suonatore ambulante dell'Ottocento che girava le osterie della città è una delle numerosissime figure tipiche milanesi che si incontrano in questo Dizionario del gergo milanese e lombardo. Pubblicato originariamente nel 1927, quella che qui si propone è l'edizione del 1940, arricchita da un ricco apparato iconografico e da schede di approfondimento, nella quale, in aggiunta alla raccolta di termini gergali (quelli dell'osteria, della malavita, degli spazzacamini, degli ombrellai...), si trova un ampio repertorio di «nomignoli, tipi, macchiette» dall'inestimabile valore documentario, che ci permette di (ri)scoprire la Milano fra Otto e Novecento, con i suoi luoghi più emblematici, i suoi sagaci modi di dire, la sua vivace anima popolana.


Barbapedana ha ispirato anche varie canzoni

mercoledì 1 aprile 2015

Trovato scheletro di Tirannosauro a Milano

31 Marzo 2015 - Un milanese durante dei lavori in giardino ha
rinvenuto lo scheletro di un dinosauro in perfette condizioni.











MILANO: Grande lo stupore del sig. Gianni Pirossi al ritrovamento 
delle ossa, "Stavo scavando per realizzare una piscina quando mi 
sono imbattuto in questo tesoro. 
All'inizio pensavo fosse solo un grosso sasso -continua Pirossi- 
ma poi vedendo la forma sempre più strana ho deciso di scavare
più delicatamente. Una volta capito che si trattava di ossa 
ho contattato il comune che mi ha subito inviato il servizio 
archeologico nazionale."


In breve tempo grazie all'esperienza e alla professionalità degli 
archeologi le ossa sonostate identificate, si tratta di un
tirannosauro (Tyrannosaurus rex) lungo 13 metri e alto 5.
Le ossa ritrovate dal sig. Pirossi verranno assemblate
e nei prossimi giorni saranno esposte in piazza Duomo.

domenica 1 febbraio 2015

Curiosità - Il panettone di San Biagio

Panettone di San Biagio
Il panettone di San Biagio è una tradizione di Milano e della provincia utilissima per finire i panettoni avanzati dalle feste di Natale.

Perchè si mangia il panettone di San Biagio?

E’ presto detto: il 3 febbraio è la giornata che la chiesa cattolica dedica alla celebrazione di San Biagio, una figura a cui sono stati attribuiti diversi miracoli, tra cui il salvataggio di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce.

Secondo la tradizione popolare milanese ‘San Biàs benedis la gola e él nas‘ per questo i milanesi, sono soliti mangiare un panettone benedetto proprio in questa giornata.


San Biagio

martedì 28 ottobre 2014

Curiosità - L'AMBROGINO D'ORO

"L'AMBROGINO D'ORO"


Ambrogino d'oro è il nome con cui sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal comune di Milano. 
Il nome è ispirato a Sant'Ambrogio, patrono di Milano.
Vi sono due categorie di Ambrogini d'oro:
- Medaglia d'oro
- Attestato di civica benemerenza
Ogni anno vengono assegnati fino a un massimo di 30 medaglie d'oro e 40 attestati di benemerenza. I premiati sono scelti dall'Ufficio di presidenza del consiglio comunale di Milano; il sindaco ha diritto di veto. La consegna avviene il 7 dicembre, festa di Sant'Ambrogio.


sabato 25 ottobre 2014

Curiosità - Pader Nòster



Pader nòster
che te seet in ciel,
sia santificaa el tò nòmm
vegna el tò regn
sia fada la toa volontà,
come in ciel anca in terra.
Damm incoeu
el nòster pan d'ògni dì
e rimèttom i nòster dèbit
come numm je rimèttom
ai nòster debitor,
e tírom nò in tentazion,
ma liberom del mal.
Amen.


Questa preghiera è esposta nella chiesa del Pater Noster di Gerusalemme dove vi sono ottanta formelle ghirlandate di fiori su cui sta inciso il Padre nostro in altrettante lingue e dialetti.

martedì 14 ottobre 2014

Curiosità - La riconoscete?

la Schiscétta




"C' era una volta" si potrebbe così iniziare a parlare della mitica «schiscètta» , un portavivande inseparabile compagno di molti lavoratori, operai, muratori, manovali, gente che lavorava sodo e, non potendo permettersi il ristorante, si portava il pranzo da casa.  Quello che la mamma o la moglie aveva preparato. 
In questa sorta di gavetta o scodella con coperchio a chiusura semiermetica si metteva un pò di tutto: uova sode, spaghetti freddi, «el risott giald» avanzato la sera prima, panini con la frittata di fagioli o imbottiti di salame e mortadella. 
Dimenticarla a casa significava dieta forzata, insomma la schiscètta è stata la compagna di pranzo per molte persone, tanti ricordi sono a lei legati!

Il termine «schiscètta» deriva dal verbo «schiscià», che significa appunto «schiacciare», "premere".

Forse non verrà esposta nei musei ma resterà per sempre un simbolo di una vita molto più semplice di quella attuale.

giovedì 9 ottobre 2014

Curiosità - Wikipedia in Milanese



Angolo Curiosità:

Sapevate che esiste la versione in dialetto di Wikipedia, la famosa enciclopedia online? 

No? Questo il link:

http://lmo.wikipedia.org/wiki/Dialett_milanes

#ProverbiMilanesi #Curiosità

sabato 27 settembre 2014

Curiosità - Il significato della parola "PIRLA"


Il significato della parola "PIRLA"

Una semplice parolina di cinque lettere, in uso da sempre nel milanese ed in Lombardia, estesosi poi a tutta l'Italia Settentrionale. 
E' l'epiteto con cui il popolo Lombardo definisce lo stupido, lo sciocco, l'inetto.
Ma il significato reale del termine può essere sicuramente definito come "pirla" colui che gira a vuoto.
Per capire questo bisogna conoscere l'origine del termine (dal verbo "pirlare", cioè gironzolare senza scopo) che nasce da un giocattolino, la trottola, in voga in passato a Milano. Il gioco consisteva nel legare una corda ad un oggetto tondo ed appuntito. Tirando la corda, bisognava farlo volteggiare il più a lungo possibile. In milanese si diceva "farlo pirlare", ovvero girare.
Il termine "pirla" inserito nella filosofia di vita del popolo Lombardo è dunque colui che, invece di operare fattivamente e concretamente nella realtà, gira a vuoto intorno a se stesso ed alle proprie idee astratte, completamente privo di ogni nesso, contatto e conoscenza del mondo reale. Oggi il termine è utilizzato anche come insulto. Il suo vezzeggiativo è "pirlèta" (in dialetto), termine un po' meno drastico, leggermente commiserevole con il significato più che altro di ingenuotto. Il suo maggiorativo, "pirlòn", ha un significato analogo a pirla ma meno incisivo e anche affettuoso. Dire o fare "pirlate" è analogo a dire o fare cose poco intelligenti.